Lo sapeva Radames Fiorotto che con le sue foto, queste sue foto, si è arrogato, per il tempo di un fotogramma sacrilego verrebbe da dire, il compito di demiurgo? Di “dare vita” ai contesti, agli sfondi, alle pietre, agli istanti, alle location diremmo oggi, in cui ha ambientato i suoi scatti? E che c’è persino riuscito? Ma non è questa proprio l’arte della fotografia?